AperiLibro dedicato al premio Leogrande
Questo mese abbiamo pensato di dedicare il nostro consueto AperiLibro al Premio Alessandro Leogrande, intitolato all’intellettuale tarantino scomparso nel 2017, organizzato ogni anno dal Presidio dei Libri.
L’’Associazione Parole Contrarie, insieme al Presidio del Libro di Foggia RivoltaPagina, ha deciso di coinvolgere il gruppo Foggia Legge nella premiazione, sottoponendo la cinquina al sondaggio, per parlare poi insieme del libro vincitore durante il prossimo AperiLibro giovedì 21 Marzo alle ore 19, presso la nostra sede in Via Dante Alighieri, 5.
Di seguito, per meglio orientarci nella scelta, le sinossi come sempre curate dalla nostra conduttrice del Gruppo, Rossella Di Maria.
1) Uppa – Piergiorgio Casotti (2023)
Queste pagine nascono dai dieci anni trascorsi dall’autore nella Groenlandia dell’Est.
Sono il racconto di una disperazione corale, endemica, attraverso il quotidiano di donne e uomini aggrappati a un territorio magnifico quanto spietato. È la ricomposizione di memorie e di riflessioni, d’interviste e analisi che cercano di restituire un quadro umano, sociale e storico privo di alcun tipo di giudizio morale.
2) Le grandi dimissioni – Francesca Coin (2023)
Chi sono, e che ruolo ricopre il lavoro nella mia vita? È il lavoro a definire la mia persona?
Partendo da questi interrogativi, milioni di persone hanno deciso di fare una scelta radicale: quella di dimettersi da un lavoro che non piaceva più o che addirittura odiavano, spesso senza un’alternativa sicura. Un salto nel vuoto che ha però permesso a molte persone di riflettere su che cosa volessero davvero dalla vita, che cosa fossero disposte a sacrificare per la carriera e quale fosse il limite da non superare in nome della produttività e della fedeltà all’azienda.
3) Primavera ambientale – Ferdinando Cotugno (2022)
L’autore invita i lettori a prendere in mano una mappa tattile del futuro e diventare attivisti per il clima, riflette sull’attuale critica al sistema capitalistico, passata ora per l’idea di giustizia climatica, e chiede di smettere di essere colonizzatori del nostro pianeta per tornare a esserne abitanti.
4) Un autunno d’agosto – Agnese Pini (2023)
Estate 1944. Lungo la Linea gotica si consuma la parte più feroce della guerra in Italia, una serie di eccidi orribili per mano dei nazifascisti. A San Terenzo Monti, paese di poche centinaia di abitanti tra Liguria, Emilia e Toscana, vengono uccise senza pietà 159 persone. Attraverso la storia della sua famiglia, con una scrittura intensa, viva e piena di grazia, Agnese Pini ha scritto un grande romanzo civile, con il respiro universale dell’inchiesta-racconto che parla di noi e del presente.
5) Mal di Libia – Nancy Porsia (2023)
Nancy Porsia arriva per la prima volta a Tripoli il 4 novembre 2011, due settimane dopo la morte di Muammar Gheddafi. Per un anno viaggia tra Nord Africa, Europa e Medio Oriente alla ricerca di storie da raccontare, ma poi è a Tripoli che ritorna e decide di stabilirsi, diventando l’unica giornalista italiana di base in Libia a scrivere di un paese che, giorno dopo giorno, diventerà anche il suo. Racconta i grandi intrecci della politica, tra colpi di stato e interferenze dei servizi, gli sviluppi della guerra civile, le dinamiche complesse tra rivoluzionari e nostalgici gheddafiani, e poi la tragedia epocale delle migrazioni.